Bring her back, questo film rivoluzionerà il cinema del futuro

Bring her back è uno di quei film che possiamo considerare generazionali, un qualcosa di totalmente inatteso considerando anche alcune premesse.

Al cinema è uscito un film che insegna molto e lo fa attraverso il mezzo horror in maniera esplicita e intelligente.

Il film è diretto da Danny e Michael Philippou, due registi australiani che avevano già stupito con Talk to me. Non aspettatevi qualcosa di simile però perché ci troviamo di fronte a un film totalmente differente in tutto e per tutto.

Girato con mezzi importanti fa credere a tutti di essere il solito film sulle possessioni demoniache quando in realtà si serve dell’orrore per raccontare una storia per arrivare a creare emozioni e per esprimere il lutto e il dolore. Sebbene non verrà capito subito da tutti ho la sensazione che da qui ai prossimi anni sentiremo parlare molto di questo film.

Bring Her Back, cos’è ha di speciale?

Bring Her Back è un film speciale, perché riesce ad arrivare al pubblico prendendo a uso e piacere il cinema dell’orrore e le storie sul demonio per parlare di altro, per prendere una via differente come di fatto non aveva mai fatto nessuno fino a questo punto.

La storia è quella di una donna che ha perso sua figlia e che cerca di ritrovarla attraverso dei sacrifici umani. Il tessuto narrativo è confuso proprio perché i registi non hanno interesse di entrare in contatto con il percepito demoniaco ma vogliono solo arrivare al dramma.

Un film che raggiunge punte che forse, in questo senso, solo L’Esorcista di William Friedkin aveva raggiunto in passato. Il film è di livello e sicuramente verrà elaborato e raccontato meglio anche in futuro. Staremo a vedere tutto più da vicino.